San Martino nel Cilento: storia e letteratura popolare
Tra le ricorrenze più importanti che ritroviamo a novembre vi è senza dubbio San Martino che, per ragioni storiche e culturali, riveste un ruolo cardine nel panorama sociale del Cilento.
Letteratura popolare
La ricorrenza si celebra l’11 novembre e assume un significato particolare quando durante la prima parte del mese si verificano giornate decisamente calde (questo 2022 in verità si trascina il bel tempo già d mesi ) che nel complesso prendono il nome di “Estate di San Martino”. In questo contesto s’innesta una lunga tradizione scandita soprattutto nella letteratura popolare. Basti pensare al celebre proverbio a San Martino ogni mosto è vino. È il momento in cui la vendemmia è ormai finita e il “mosto è diventato vino”, per cui si assaggia il primo novello della stagione. Ancora oggi, in questo giorno, come una sorta di rituale ben augurante, si travasa il vino e si assapora. Grazie a questi aspetti che caratterizzano la figura cristiana del “Santo soldato”, nel tempo l’assetto civile e religioso è stato ripresto da artisti, poeti e scrittori che hanno donato alla ricorrenza un grande corredo culturale.
San Martino nel Cilento
Nel Cilento la pienezza di questo santo, dunque, si evince sviscerando la letteratura popolare. Tuttavia, il contesto storico e paesaggistico restituisce un quadro che, nella sua semplicità, mostra una lunga tradizione religiosa e culturale. Una frazione di Laureana Cilento ne ha assunto addirittura il nome; il paese conserva la piccola chiesa parrocchiale che porta proprio il titolo del “Vescovo di Tours”. Proseguendo oltre e attraversando la fascia tirrenica del Monte Stella si giunge a Cannicchio (Pollica): anch’esso si affida alla sua protezione. Ai margini del corso iniziale del fiume Palistro, invece, San Martino è compatrono, insieme a San Felice, di Massascusa (Ceraso). Centrale, però, in questa analisi ecclesiastica, è la toponomastica. Tra i vigneti e nei campi in generale un tempo erano frequenti le denominazioni di San Martino e derivati come “Macchia di Martino” oppure “vigna di Martino”, ma ormai ne resta ancora traccia quasi solo nella memoria.