Cilento, i “parmarieddi” aprono la Settimana Santa

Cilento, i “parmarieddi” aprono la Settimana Santa
parmarieddi

Parmarieddi è il nome popolare di un tipo di pasta che, un tempo, padroneggiava soprattutto sulle tavole della valle del Calore e, in particolare a Piaggine e Valle dell’Angelo, paesi che ancora tramandano questa vecchia usanza.

L’introduzione alla Pasqua

Domenica 10 aprile segna l’inizio della Settimana Santa per il 2022. Si tratta di un momento religioso particolarmente importante per la chiesa cattolica. La Settimana Santa ha inizio con la “Domenica della Palme” e termina con il “Sabato Santo” che quest’anno ricade il 16 aprile. Si protrae, dunque, fino alla vigilia della Pasqua, quando, secondo le Sacre Scritture, Gesù risorge. Dal momento che gli ultimi eventi che hanno caratterizzato la vita terrena di Cristo si svolgono in uno spazio temporale ben delimitato, la Pasqua non ha una data fissa e si celebra in funzione della prima luna piena di primavera. È questo un periodo nel quale si contestualizzano e si esprimono innumerevoli tradizioni. Nel Cilento, poi, questa ricorrenza assume sfumature diverse e peculiari non solo sotto l’aspetto religioso, ma anche sotto quello sociale e culturale, arrivando fino a coinvolgere la gastronomia che annovera pure i parmarieddi.

parmarieddi o palmarieddi
parmarieddi realizzati con l’ausilio di due mani

I parmarieddi

Pare concentrarsi lungo la prima parte della valle del Calore la preparazione dei parmarieddi; vale a dire quel territorio che un tempo poteva considerarsi il granaio del Cilento. Ed è forse questa la ragione che giustifica questa vecchia tradizione. I parmarieddi (che ricalcano perfettamente la forma primordiale “palmrieddi”) racchiudono una triplice simbologia: la palma benedetta, emblema cristiano nel giorno dell’arrivo di Gesù a Gerusalemme; il palmo della mano che lavora l’impasto; il palmo come antica unità di misura del grano. Sotto questi aspetti si cela un significato arcaico: la tradizione vuole che, più grande sarà il “parmarieddo”, tanto più prospera sarà la spiga nei campi al momento della mietitura. Singolare è pure il metodo di realizzazione di questo piatto.

La lavorazione

Dopo aver sapientemente impastato acqua e farina, la maestria delle brave massaie farà il resto. Sulla spianatoia che popolarmente è detta ‘scannaturo’, le mani prima allungano e dividono l’impasto e poi incavano la pasta restituendo la caratteristica forma che ricorda l’infiorescenza del frumento. Dopo la cottura generalmente si condiscono con il sugo di pomodoro.

Cilento: i parmarieddi
Cilento: i parmarieddi

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte è nato ad Agropoli (Sa). Coltiva la sua passione per la scrittura attraverso contribuiti soprattutto di carattere culturale. Si occupa di tradizioni, con particolare attenzione alla componente religiosa, tramite ricerche originali e personali. Racconta il Cilento attraverso fatti e memorie. È stato ideatore e gestore del blog cilentoitalia e dal 2019 di lineacilento.it. Appassionato di gastronomia realizza volentieri anche articoli di cucina. Per contatti: info@lineacilento.it

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