San Francesco, le testimonianze architettoniche nel Cilento del XV secolo
Tra storia e leggenda, la presenza di San Francesco nel Cilento si concretizza con le possenti architetture presenti fin dal Trecento.
San Francesco del Cilento
Tra Rocca Cilento e San Martino si trova il convento francescano di Lustra che, secondo la tradizione, venne fondato nel 1427 da San Bernardino da Siena. La posizione strategica e l’opera virtuosa dei frati hanno portato al monastero una grande fama, tanto da potersi fregare, per antonomasia, come “San Francesco del Cilento”. Nel territorio, però, è stato sempre noto anche come “San Francesco alla Foresta”. Negli spiazzi antistanti presero vita almeno due importanti fiere che ancora oggi sono attive. Si tratta di due grandi mercati che interessano i principi dell’autunno e la primavera. In particolare, in concomitanza della festività, si è sviluppata la “fiera di San Francesco”, mentre la domenica che precede la Pasqua quella “delle Palme”.
Il convento di Gioi
Nel 1466 nasce a Gioi un nuovo convento francescano. La presenza dei monaci, in quello che un tempo fu capoluogo di un grande “Stato”, probabilmente completò quelle forme di assistenzialismo per le quali l’ordine di frati era nato. In paese, i seguaci del “Santo Poverello”, infatti, furono sempre ben accolti. Dopo quattro secoli, però, nel 1866 il convento venne soppresso, nonostante il disappunto del popolo e delle istituzioni. Le architetture, compresa la chiesa, occupano una pagina importante della storia di questo posto. A livello strutturale si tratta di un grande complesso che si armonizzò perfettamente nella struttura urbana dell’epoca.
Tra storia e leggenda: San Francesco e i suoi miracoli
A Cuccaro Vetere il convento francescano ebbe origine nel Trecento configurandosi come uno dei più antichi del territorio. Del XV secolo, invece, è il convento che sorse a Castelcivita, mentre a Pellare fu costruito nei primi anni del Seicento. Al di là della loro valenza sociale e spirituale, insiste una tradizione leggendaria che supera i confini dello spazio e del tempo. Si racconta che dalle acque sottostanti il convento di Agropoli, il Santo d’Assisi parlò ai pesci. A perenne ricordo, su un piccolo scoglio che mitiga le onde, è posta una croce che richiama dolcemente alla figura del “Patrono d’Italia”.