Laureana Cilento, l’antica ‘fiera delle palme’ al Convento di San Francesco
LAUREANA CILENTO, SA. La fiera delle Palme evoca la ricchezza socio-culturale che il Cilento ha saputo mantenere nel corso del tempo. Gli scambi commerciali sono da sempre vissuti come momento partecipativo per la comunità. Ciò naturalizza l’esistenza delle fiere. Al convento francescano – non di rado identificato come ‘del Cilento’ – affluivano numerosi visitatori in occasione dei principali mercati: la fiera della Palme e la fiera di San Francesco.
(Le tradizioni di questo periodo sono giustamente sospese per il difficile momento che sta attraversando l’Italia e il mondo intero: mi piace comunque ricordarle augurandoci un presto ritorno ad una serena quotidianità, Giuseppe Conte)
‘San Francesco del Cilento’
Secondo la tradizione il convento francescano fu fondato da San Bernardino da Siena nella prima metà del XV secolo. Situato tra le frazioni di San Martino (Laureana) e Rocca (Lustra), popolarmente viene identificato anche con l’accostamento a questo piccolo centro (nella seconda metà del XIX secolo, il convento passa dal territorio comunale di Laureana a quello di Lustra, tuttavia rimane popolarmente indicato ancora come appartenente a Laureana), un tempo cuore pulsante del Cilento Antico (il convento di Rocca). Diverse sono le tracce architettoniche dei francescani nel territorio (come ad Agropoli e Gioi), spesso tratteggiate da laboriose leggende. Ciò nonostante ad acquisire maggiore notorietà nel tempo è stato senz’altro il convento di Lustra. Non a caso è ricordato proprio come ‘San Francesco del Cilento’. Nel corso dei secoli ha subito diversi ampliamenti: è variata anche la sua importanza, pur rimanendo il riferimento conventuale maggiormente significativo nel perimetro del Cilento Antico.
Laureana: la fiera
La presenza dei frati nel territorio ha sempre contribuito alla crescita culturale e spirituale delle genti e, l’ordine dei francescani, in particolare, godeva di una grande stima, in quanto seguaci del ‘Santo di Assisi’. Il luogo, inoltre, special modo in passato, era di certo animato da una florida vitalità, tanto che nei pressi del convento hanno preso vita due importanti fiere, quella di ‘San Francesco’ che un tempo si ripeteva dal 2 al 4 ottobre e quella delle ‘Palme’ la Domenica che precede la Pasqua. Mentre la prima ravvia la memoria del Santo, la seconda ha assunto importanza per dimensioni e sacralità grazie alla collocazione primaverile che favoriva l’afflusso di mercanti e visitatori: si festeggiava l’inizio della tiepida stagione. I pellegrini provenienti anche da zone distanti, dopo aver partecipato alle funzioni si approvvigionavano tra le bancarelle allestite nelle immediate vicinanze del convento.
L’importanza di un ‘mercato’ nel contesto territoriale
Le fiere del Cilento, fino alla prima metà del XX secolo molto numerose, hanno perso parte della loro originaria funzione. Alcune di loro riescono a sopravvivere nonostante la modernità. Tra esse, quella ‘delle Palme’ a San Francesco di Lustra. La fiera ha potuto contare su un fiorente sviluppo non solo per l’ubicazione temporale – sul nascere della primavera – e spaziale – nei pressi di un importante luogo religioso – ma anche per la contestualizzazione in un territorio che, nei secoli ha saputo imporsi proprio come ‘luogo di scambio’ sociale, culturale ed economico. Poco distante dal convento francescano, si trova Mercato Cilento (Peridfumo): evoca nel nome proprio la sua funzione. Per secoli ha garantito scambi tra mercanti ed avventori. Un sostanziale declino si ha soltanto nella prima metà del XIX secolo, conseguenza dell’istituzione del mercato nella vicina Sant’Antuono di Torchiara che, per i cilentani, diventerà il ‘mercatiello’.