Ostigliano, “San Rocco di penitenza”: baluardo contro pesti e carestie

Ostigliano, “San Rocco di penitenza”: baluardo contro pesti e carestie
San Rocco (foto Giuseppe Conte)

La ricorrenza di San Rocco che si celebra in febbraio a Ostigliano evoca le memorie di un passato non molto lontano. L’istituzione, probabilmente, risale al periodo compreso fra gli anni ’40 e ’50 del Novecento per scongiurare un’epidemia di tifo che potrebbe aver colpito l’abitato innestandosi come un rafforzamento su una più remota ricorrenza dovuta alla cessazione di un contagio di peste.

San Rocco di penitenza

Come accade pure in alcuni paesi posti nei dintorni (Cardile il 29 dicembre celebra San Rocco che liberò i bambini del paese da un male che colpiva i denti oppure Perdifumo la terza domenica del mese evoca la cessazione di un contagio) le ricorrenze votive legate a San Rocco si accostano sostanzialmente a pesti e carestie. Una genesi più remota potrebbe trovare spazio nel Seicento affiancandosi alla peste che colpì il Regno di Napoli nel 1656. A ogni modo rimane traccia tangibile dell’affidamento cristiano da parte della popolazione a San Rocco nella processione che ancora si tiene nella seconda metà di febbraio.

Ostigliano, cappella di San Rocco
Ostigliano, cappella di San Rocco (foto Giuseppe Conte)

Il culto di San Rocco nel Cilento

San Rocco visse nel XVI secolo. Ebbe i natali nella città francese di Montpellier ma visse per lungo tempo in Italia. A partire dal Medioevo diventa il santo più invocato contro la peste, sovrapponendosi, con predominanza, sui culti precedenti. Nel Cilento, infatti, con il terribile flagello di peste che si sviluppò nel Seicento ottiene il titolo indiscusso di protettore contro le epidemie. Inoltre presto acquisì lo scettro che lo portò a essere invocato anche contro le carestie. Questo suo importante patronato giustifica la capillare diffusione della figura che insiste in modo determinante in tutto il territorio. San Rocco, dunque, offusca, in un certo qual modo, quei culti che nei secoli addietro avevano supportato la popolazione in caso di calamità. Si assiste dapprima a un affiancamento e, in tempi celeri, a un mutamento devozionale. Lo stesso si traduce, talvolta, nella scomparsa di importanti testimonianze cristiane come Santa Sofia e San Donato.

Il programma della ricorrenza:

Domenica 23 febbraio 2025:

ore 16,00 Celebrazione della Santa Messa e Processione

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte è nato ad Agropoli (Sa). Coltiva la sua passione per la scrittura attraverso contribuiti soprattutto di carattere culturale. Si occupa di tradizioni, con particolare attenzione alla componente religiosa, tramite ricerche originali e personali. Racconta il Cilento attraverso fatti e memorie. È stato ideatore e gestore del blog cilentoitalia e dal 2019 di lineacilento.it. Appassionato di gastronomia realizza volentieri anche articoli di cucina. Per contatti: info@lineacilento.it

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