Sant’Antonio Abate: in Cilento il Santo del popolo fra riti e tradizioni

Sant’Antonio Abate: in Cilento il Santo del popolo fra riti e tradizioni

Sant’Antonio Abate è tra le figure più amate nel Meridione d’Italia. In Cilento si pone al centro di una intensa devozione che si intreccia con i profondi significati di vecchie usanze popolari legate proprio alla data della sua ricorrenza: il 17 gennaio, infatti, per antica tradizione, coincide con il primo giorno di Carnevale. Nel giorno di vigilia si accendono i falò e il suono dei campanacci annuncia proprio il Carnevale. Si benedice il bestiame e anche i pani.

Sant'Antonio Abate
Sant’Antonio Abate, Perito (Sa)

Sant’Antonio Abate, agiografia e patronati

L’agiografia del Santo è nota attraverso alcune importanti opere ma la sua notorietà è senza dubbio affidata alla benevolenza popolare che lo eleva proprio a ‘Santo del popolo’. Originario dell’Egitto, vagò per il deserto per lunghi periodi guadagnandosi l’appellativo ‘d’Egitto’, ed anche ‘del Deserto’ e ‘l’Anacoreta’, nomi che si affiancano ai numerosi identificativi che ne indicano la figura per la vastità delle sue gesta a favore dei cristiani. Non a caso è detto ‘il Grande’ per l’infinità di miracoli compiuti e narrati nella tradizione, e “del fuoco” per il laborioso connubio che lo lega alle fiamme: secondo la leggenda respinse le tentazioni demoniache assumendo a suo emblema proprio ‘il fuoco’. Ci preserva dal fuoco(simbolo dell’Inferno e del Diavolo): proprio coloro affetti da mali “ardenti come il fuoco” invocano la sua protezione. Alcune patologie, proprio per lo stretto rapporto con l’Abate, hanno nel tempo assunto il nome di “fuoco di Sant’Antonio”.
 

Fra storie e architetture

I mutamenti dell’ultimo secolo hanno compromesso l’assetto storico-religioso del Cilento ed è difficile nel nuovo millennio tracciare un quadro esaustivo della devozione a Sant’Antonio Abate. La nomenclatura dei luoghi, per questo motivo, risulta scarna restituendo un quadro socio-culturale che non rispecchia la realtà. A ogni modo esistono luoghi simbolo che ne evocano la memoria. Ortodonico celebra una ricorrenza molto sentita in onore del Santo patrono. Lo stesso avviene nella più antica contea del Cilento: Camella. A poca distanza da Copersito, poi, intorno a una modesta cappella, prese vita Sant’Antuono di Torchiara che rivela chiaramente la sua identità fortemente ancorata alla ricorrenza. In tanti qui accorrevano per la benedizione degli animali e dei pani. Una curiosità: a Perito la cappella di Sant’Antonio fu abbattuta negli anni ‘70 per motivi urbanistici. Con grande solennità, invece, Sant’Antonio Abate è festeggiato a Vibonati e mantiene una fede viva a Rodio.

Sant'Antonio Abate, 17 gennaio
Sant’Antonio Abate, Ortodonico

Sant’Antonio Abate: il primo giorno di carnevale

Il 17 gennaio, ricorrenza di Sant’Antonio Abate, ancora oggi riveste un ruolo cardine nella religiosità popolare: è considerato, infatti, il primo giorno di Carnevale. Si tratta di un connubio profondo che arriva da lontano ed è fortemente ancorato alla condizione agro-pastorale che ha caratterizzato il Cilento. Non a caso in questo giorno si preparava il pranzo della festa. In molte famiglie si lavorava il maiale. Le carni insaporivano il sugo che condiva rigorosamente i cavatielli, mentre la sugna ottenuta dalla lavorazione delle parti meno nobili, veniva utilizzata per la frittura. Un tempo si preparava anche il sanguinaccio e ogni piatto che poteva completare il menù della festa.

La proverbialità

La proverbialità che ruota intorno alla figura del Santo primo Abate della chiesa si diversifica nel tempo e nello spazio. Nel Cilento rimane nitida nella memoria con alcuni detti legati alla sfera agro-pastorale: a Sant’Antuono masckari e suoni (in riferimento all’inizio del Carnevale) e anche Sant’Antuono cu la varva janga si nu chiove la neve nu manca (in riferimento alle condizioni climatiche).

G - Sant'Antonio Abate
Sant’Antonio Abate

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte è nato ad Agropoli (Sa). Coltiva la sua passione per la scrittura attraverso contribuiti soprattutto di carattere culturale. Si occupa di tradizioni, con particolare attenzione alla componente religiosa, tramite ricerche originali e personali. Racconta il Cilento attraverso fatti e memorie. È stato ideatore e gestore del blog cilentoitalia e dal 2019 di lineacilento.it. Appassionato di gastronomia realizza volentieri anche articoli di cucina. Per contatti: info@lineacilento.it

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