Ostigliano, il culto della Madonna del Rosario dal XV secolo al nuovo millennio

Ostigliano, il culto della Madonna del Rosario dal XV secolo al nuovo millennio
Madonna del Rosario, Ostigliano (foto Giuseppe Conte)

Il 7 ottobre si celebra la festività della Madonna del Rosario. Si tratta di una ricorrenza che un tempo aveva grande rilevanza per la comunità di Ostigliano giacché, casale di Gioi, in tutto “l’antico stato” fin dal Seicento se ne impose il il culto.

Ostigliano, il Santissimo Rosario nella devozione locale

Il resoconto della visita pastorale del 9 dicembre 1583 ad opera del Vicario Galasso di Mons. Belo acclara la presenza della Madonna del Rosario nella chiesa di Ostigliano. La comunità, che affida la sua protezione a San Giovanni Battista, ha sempre mostrato una grande devozione per la Madonna, in particolare per la Vergine del Rosario. Ne è conferma nella presenza pressoché incessante, nel corso del tempo, della confraternita consacrata proprio alla Santissima Vergine. L’associazione laicale fu probabilmente istituita negli stessi anni in cui prese vita il culto. Non è però escluso che la confraternita abbia potuto subire delle sospensioni temporanee per poi essere rifondata o ripristinata come accaduto anche durante la metà del Novecento. Nel 1952, infatti, quella lunga tradizione che nel Cilento porta il nome di “congrea” viene purtroppo interrotta. La confraternita del “Santissimo Rosario” di Ostigliano è nuovamente ripristinata soltanto nel 1976.

L’immagine della Madonna

Nella navata laterale sinistra della chiesa parrocchiale di Ostigliano si trovano quattro nicchie. La terza, provenendo dall’esterno, custodisce il simulacro della Vergine. Fino agli ultimi anni del secolo scorso poteva vantare anche un altare in marmo, frutto della devozione popolare: fu abbattuto durante gli ultimi importanti lavori di restauro. La statua, invece, appartiene a una diffusa tipologia scultorea che, generalmente, è nota come “manichini da vestire”. Presenta, infatti, il volto e le mani, oltre alla statuetta del “Bambin Gesù” di pregevole fattura. Il telaio che costituisce il busto è impreziosito da un lungo vestito rosso, certamente mutato più volte nel corso del tempo. Il vestiario così come si presenta oggi risale al 1955 come testimonia la data impressa ai bordi. Infine vi sono due corone poste rispettivamente sul capo della Vergine e del Bambinello.

Domenica 6 ottobre si celebra la festività: la Santa Messa alle 18,00 sarà seguita dalla tradizione processione.

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte è nato ad Agropoli (Sa). Coltiva la sua passione per la scrittura attraverso contribuiti soprattutto di carattere culturale. Si occupa di tradizioni, con particolare attenzione alla componente religiosa, tramite ricerche originali e personali. Racconta il Cilento attraverso fatti e memorie. È stato ideatore e gestore del blog cilentoitalia e dal 2019 di lineacilento.it. Appassionato di gastronomia realizza volentieri anche articoli di cucina. Per contatti: info@lineacilento.it

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