Cannalonga, la fiera della frecagnola: una storia nata nel XV secolo
La fiera della frecagnola, comunemente anche fiera di Cannalonga, è tra le più longeve dell’Antica Lucania. Attiva fin dal XV secolo si è sempre distinta per il commercio del bestiame. Oggi, rivalutando la sua antica vocazione pastorale, è diventata un importante appuntamento dal carattere anche folkloristico con la presenza di numerosi visitatori che, dal mercoledì alla domenica della seconda settimana di settembre, affollano le caratteristiche “baracche”.
La fiera di Santa Lucia
La fiera di Cannalonga nasce nel 1400 con il nome di Santa Lucia e si teneva il 13 dicembre. Circa due secoli dopo più fattori hanno determinato l’anticipazione temporale che coincise con l’ultima parte dell’estate. Fu fissata nella prima metà del mese di settembre, subito dopo la fiera di Stio, altro importante riferimento mercatale per l’economica locale. La nuova collocazione si rivela una felice intuizione giacché consentiva l’approvvigionamento per i mesi più freddi e, inoltre, trovò un forte riscontro anche in alcuni aspetti sociali. Cadeva, infatti, nei giorni in cui si compivano gli ultimi pellegrinaggi stagionali al Sacro Monte. In questa nuova fase è accettabile che l’anima del commercio ruoti ancora intorno alla compra-vendita del bestiame, in particolare delle capre. Una peculiarità che, in parte, si mantiene viva ancora oggi. Certamente i nuovi scenari culturali hanno cambiato l’assetto fieristico, ma hanno anche positivamente influito su una riscoperta tradizionale e identitaria.
Cannalonga: la frecagnola
È evidente che nei secoli la fiera di Cannalonga si sia rapidamente adattata alle esigenze economiche e sociali del territorio. Ne è prova nel fatto che oggi continua a mantenersi viva e risulta molto partecipata nonostante la modernità abbia imposto nuovi parametri. Tuttavia, se da un punto di vista evolutivo è possibile, seppur sommariamente, ripercorrere tutti gli aspetti che ne hanno favorito l’importanza, più difficile risulta stabilire l’origine del nome: la frecagnola. Nel corso del tempo sono state avanzate diverse ipotesi, ma l’indagine etimologica risulta piuttosto complessa. Unica alternativa è un’attenta analisi pure linguistica, basata su fenomeni non necessariamente grammaticali, ma indubbiamente legati alla terminologia locale in uso in passato. Secondo l’interpretazione popolare, invece, il significato di frecagnola è attinente proprio all’acquisto dei capi di bestiame, ma non potendo argomentare in modo esaustivo, spostiamo l’attenzione sull’anima del commercio della fiera stessa che è proprio la capra.
Cannalonga: “l’affare” e la “tradizione moderna”
Secondo remote costumanze a Cannalonga si riunivano tanti pastori per la compra-vendita del bestiame. Le trattative si protraevano anche per più giorni fin quando si concludeva “l’affare”! A quel punto l’occasione diventava momento conviviale e per festeggiare si consumava la carne di capra preparata seguendo una vecchia ricetta. Il piatto viene ora riproposto nelle caratteristiche baracche allestite lungo le vie del paese, insieme ad altre preparazioni come i rinomati fusilli. Il mercato si svolge il secondo sabato di settembre, mentre la piazza del paese, ai margini della quale si trova la chiesa parrocchiale in cui è custodita l’immagine di San Toribio patrono della comunità, si anima dal mercoledì alla domenica. Le serate trascorrono con le note dei più celebri canti popolari restituendo un’atmosfera molto suggestiva.