Rocca Cilento, la Madonna della Neve
A Rocca Cilento, la festività di Santa Maria della Neve rappresenta l’espressione della religiosità locale da diversi secoli e conserva le memorie di una devozione che sfida lo scorrere del tempo.
Rocca Cilento
Parlare di Rocca Cilento significa raccontare la storia di questa terra. Sarebbe, dunque, estremamente riduttivo riproporre in poche righe una straordinaria ricchezza culturale che, in questo contesto, si concretizza con tante intense pagine. Il paese si distende a ridosso dell’antico maniero, un possente ‘Castello’ che domina, da secoli, la valle dell’Alento e, con lo sguardo, quella dorsale della montagna che lentamente risale fino alla cima del Monte Stella. Il tessuto urbano lascia ancora trapelare l’antica struttura fortificata ed è facile immaginare come questo posto abbia notevolmente contribuito alla vita sociale ed amministrativa del Cilento stesso. Alle architetture civili, che caratterizzano la parte più alta dell’abitato, si contrappone la sobria facciata della chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria della Neve, situata nella parte meridionale del paese. Oggi, l’insieme di queste realtà, restituisce l’immagine di un piccolo borgo in cui sono ancora vive e ben radicate le tradizioni del passato.
La Madonna della Neve
L’antica Rocca Cilento affida la sua protezione alla Madonna della Neve. La festività patronale si celebra in due momenti dell’anno: il 25 maggio e il 5 agosto. La prima ricorrenza fu istituita come memoria votiva quando il popolo chiese aiuto alla Vergine durante una primavera poco piovosa. La siccità, infatti, fece temere agli abitanti uno scarso raccolto che, ben presto, si sarebbe potuto tramutare in una importante carestia. L’intercessione della Madonna salvò i rocchesi da un rovinoso scenario lasciando cadere la pioggia. A perenne ricordo venne fissata, in quest’ultima parte della primavera, una ricorrenza votiva. Ancora oggi si caratterizza per la tradizionale processione che raggiunge il luogo dove, secondo la credenza popolare, la pioggia iniziò a cadere. La festività estiva, invece, rappresenta il cardine della devozione locale. È un giorno solenne che, ancora una volta, si distingue per la consueta processione a cui prendono parte anche numerosi emigrati.