Amalafede, paese di “buona speranza”: Santa Maria Maddalena in Bonafides
ronale il 22 luglio quando si ricorda Santa Maria Maddalena (nel Cilento vi è una forte devozione pure a Castelnuovo). Conserva una storia pluricenteranaria. E’ racchiusa tra il verde della montagna e le vecchie abitazioni che si dispongono intorno alla cappella, storico riferimento cristiano per la comunità.
Amalafede il paese della speranza
Le origini del paese non hanno una genesi certa. Nel corso del tempo sono emerse diverse ipotesi che, pur contrastando fra loro, convergono nella fondazione di una realtà comune voluta come rifugio, o meglio, come luogo di ‘buona speranza’. Secondo una tradizione piuttosto diffusa il paese sarebbe nato in seguito alla distruzione di Torricelle, un antico centro che sorgeva non molto distante da quest’area. Si conosce poco su questo villaggio e quello che non ci dice la storia ce lo rivela la leggenda. Pare che fu abbandonata in seguito ad un pesante saccheggio. Forse siamo intorno al XIV secolo e gli scampati della città diedero vita a Bonafides, poi volgarizzata in Malafede e infine in Amalafede. Tuttavia, analizzando altri aspetti, alla stessa conclusione si sarebbe arrivati in seguito allo spopolamento della vallata che costrinse gli abitanti a ritirarsi tra le pendici del Monte Stella.
Amalafede, il paese più alto del Cilento
Analizzando sommariamente la disposizione dei centri abitati orbitanti intorno al massiccio conico del Monte Stella, Amalafede è di certo il più alto, ma uno dei meno popolati tenendo come parametro la pura demografia. In passato, infatti, nelle diverse fasi storiche ha di poco superato le 100 unità, mantenendo sempre il suo primato collocandosi fra i paesi meno popolosi del Cilento.
L’indipendenza spirituale
La condizione socio-economica del piccolo casale è nel tempo mutata e pur avendo ottenuto lo status di Universitas fino all’istituzione dei Comuni, quando diventa frazione di Stella, il paese non riuscirà a rendersi indipendente spiritualmente. La cappella di Santa Maria Maddalena, infatti, rimane sotto la giurisdizione ecclesiastica della chiesa di San Pietro in Guarrazzano. Il 22 luglio, giorno della festività, il piccolo borgo si vivacizza facendo immaginare come doveva essere appena mezzo secolo fa.