Capizzo, “i focari” di San Mauro: espressione di antica devozione

Capizzo, “i focari” di San Mauro: espressione di antica devozione

La tradizione dei focari è una consuetudine plurisecolare che assume un profondo significato, certamente cristiano, ma che, probabilmente, in origine esprimeva un concetto ben preciso, lontano dalla semplice interpretazione che oggi vuole il rituale come richiamo per la festività di San Mauro a Capizzo. Come di consueto all’alba dell’11 luglio i pellegrini risalgono la montagna accompagnando San Mauro, ma è fin dal primo giorno di novena che precede la ricorrenza, che i ceri si consumano ai piedi di quella piccola statua carica di devozione e tanto cara a i capizzesi.

Capizzo

Il paese, situato alle pendici del Monte Faito, si trova su un’importante direttrice viaria che collega due storici baluardi difensivi: Magliano e Monteforte. Il nome “capo-pizzo”, probabilmente, indica proprio il confine territoriale di queste antiche giurisdizioni amministrative e, in epoche diverse, ha segnato l’estremità della baronia di Novi e forse pure del Cilento. L’abitato è diviso in due dalla via principale e nella parte meridionale si trova la chiesa di San Fortunato risalente al XV secolo. Nella zona opposta, invece, Capizzo si sviluppa come un modesto agglomerato di case a cui si accede passando sotto un arco in pietra che valorizza il contesto architettonico. Seguendo la stessa via ci si incammina verso il sentiero che conduce al suggestivo santuario rupestre dedicato a San Mauro Martire.

Capizzo, San Mauro 2024
Capizzo, San Mauro 2024

Il Santuario di San Mauro

A poca distanza dalla sommità della montagna appare il Santuario di San Mauro ben saldo alla parete rocciosa. Fu costruito dopo l’arrivo dei monaci basiliani in seguito alle lotte iconoclaste. I frati scelsero come riparo un sito ameno senza sapere che avrebbe restituito un luogo dal fascino straordinario. Durante i secoli sono stati realizzati nuovi spazi che ora costituiscono il cuore del complesso. Vi si accede oltrepassando un portone incorniciato a blocchi di pietra scalpellati a mano. Varcata la soglia d’ingresso una scalinata conduce alla Chiesa vera e propria. Nel fondo della cappella si trova l’altare dedicato a San Mauro dove è riposta la nicchia che custodisce la statua. Dietro l’altare maggiore, invece, è ben visibile il luogo scelto in origine per il culto. Lo spazio, di minute dimensioni, fu decorato da una serie di affreschi, parte dei quali ancora ammirabili. Al piano superiore si trova la campana.

I focari e la devozione

La devozione dei capizzesi si esprime in un contesto culturale che valorizza l’identità dell’intera comunità. Una piccola fiera anticipa la festività che, per il giorno di vigilia, cede il posto a una spettacolare tradizione: quella dei focari . Disposti su due file illuminano la montagna in onore di San Mauro. All’alba della festa i fedeli in pellegrinaggio raggiungono il Santuario. Il corteo è capeggiato dalle caratteristiche cénte che evocano con grande fascino quel profondo sentimento di rispetto e riconoscenza verso il proprio Santo patrono.

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte è nato ad Agropoli (Sa). Coltiva la sua passione per la scrittura attraverso contribuiti soprattutto di carattere culturale. Si occupa di tradizioni, con particolare attenzione alla componente religiosa, tramite ricerche originali e personali. Racconta il Cilento attraverso fatti e memorie. È stato ideatore e gestore del blog cilentoitalia e dal 2019 di lineacilento.it. Appassionato di gastronomia realizza volentieri anche articoli di cucina. Per contatti: info@lineacilento.it

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