San Pietro nel Cilento: patrono dei casali più piccoli
La ricorrenza di San Pietro nel Cilento abbraccia una devozione secolare che si riflette pure sull’economia locale: la festività si tiene il 29 giugno.
I piccoli casali di San Pietro: Casigliano
A pochi passi da Mercato Cilento si trova Casigliano. Un tempo, in assoluto, era considerato il paese più piccolo fra quelli che sorti alle pendici del Monte Stella. Ha un’origine remota che si attesta nella seconda metà dell’XI secolo. Gli ultimi due secoli si caratterizzano per la vivacità culturale e per la bravura dei suoi maestri artigiani che, nel corso del primo Novecento, si distinsero per la costruzione della chitarra battente. Emigrando nelle Americhe portarono con sé la loro arte, esportando, di fatto, non solo il loro apprezzabile lavoro, ma anche la bellezza del paese natale. L’abitato si allunga in modo compatto sul crinale di una propaggine collinare: presenta un tessuto urbano piuttosto ordinato e, ai margini, fu edificata la chiesa parrocchiale consacrata ai Santi Pietro e Paolo. Fra le tradizioni più vive si colloca la Madonna di Maggio che lega le sue radici alla leggenda della pioggia.
Fornelli e Guarrazzano
Del territorio di Montecorice fanno parte le storiche frazioni collinari di Ortodonico, Cosentini, Zoppi e Fornelli. I quattro antichissimi casali furono riuniti sotto la giurisdizione ecclesiastica di un’unica parrocchia, quella del Santissimo Salvatore. Si costituì così ‘la Socia’ una modello organizzativo sociale e religioso molto diffuso tra le piccole realtà che una volta costellavano il Cilento. Tuttavia, ognuno di questi paesi, mostra la sua benevolenza ai propri Santi patroni e Fornelli scelse San Pietro a cui è dedicata la chiesa risalente alla seconda metà del XVI secolo, ma rifatta nel corso dell’Ottocento. Pure Guarrazzano affida la sua protezione a San Pietro. La sua storia millenaria si affianca proprio alla chiesa di San Pietro da cui storicamente dipende anche la vicina Amalafede.
San Pietro, fiere e mercati
La collocazione della festività, a pochi giorni dal solstizio d’estate, ha resto fin dai tempi più remoti, questo appuntamento molto appetibile non solo dal punto di vista spirituale, ma anche commerciale, favorendo la nascita di numerosi mercati. La fiera di San Pietro ad Agropoli risulta già attiva nella seconda metà del XV secolo. Inizialmente si apriva il 20 o il 21 giugno e si chiudeva nel giorno della festività dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Si trattava di un grande mercato che ruotava soprattutto intorno al commercio della seta così come accadeva per la fiera di San Giacomo dei Pignatari a Gioi o a Stio per la fiera della Croce.
Lustra e Casal Velino
Nel territorio di Lustra, storicamente, risultano attive diverse fiere. Le più importanti, tra le quali quelle che portano il nome di ‘San Francesco’ e ‘delle Palme’, si svolgevano – così come accade tutt’ora – nei pressi del convento francescano. Nella vallata, invece, si tiene la fiera di San Paolo che interessa la frazione di Corticelle. A differenza delle altre istituite nel corso del tempo in tutto il territorio, l’anima del commercio qui si accentrava sostanzialmente sui prodotti agricoli e di consumo quotidiano, attirando soprattutto le popolazioni collinari dei dintorni. Oggi si svolge il 4 luglio, precedendo, di un giorno, quella che si tiene alla località Pantana di Castelnuovo Cilento. Proseguendo lungo la valle dell’Alento la fiera più importante che porta il nome di San Pietro è quella che si svolge a Casal Velino.