Mandia, la “Madonna del principio”: storia e tradizione
Mandia è una piccola frazione collinar di Ascea e conta circa 200 abitanti. Come tante realtà dell’odierno Cilento, risente fortemente dei continui mutamenti sociali che, col tempo, hanno portato ad un ridimensionamento delle attività tradizionali, influendo soprattutto sull’artigianato e sull’agricoltura. Proprio per tutelare le vecchie usanze e per valorizzarne la storia e le bellezze del posto, nel mese di agosto il paese è scenario della ‘Festa degli Antichi Sapori’. Tra gli appuntamenti religiosi più importanti, invece, la Madonna del Principio.
Mandia: il paese
La più interna delle tre frazioni collinari di Ascea è Mandia. Il paese, situato nel Parco Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, distende il suo abitato su un colle, in una posizione molto suggestiva. Verso valle è facile osservare uliveti dalla storia secolare, mentre, puntando lo sguardo a monte, dominano i boschi di castagni. Mandia ha origini di certo antiche, ma non è possibile datarne con esattezza la nascita. Di certo già a partire dal XII secolo vi è conferma della sua esistenza, almeno dal punto di vista toponomastico. L’origine del nome, tuttavia, non è chiaro. L’economia locale si base maggiormente sulla ricchezza agricola: si coltiva, tra l’altro, un’apprezzata varietà di fagioli, qui nota come ‘tabaccuogno’. Nel cuore dell’abitato poi si trova la chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, mentre, fuori dal perimetro urbano, è situata la chiesetta della Madonna del Principio.
La Madonna del Principio
Analizzando in modo sommario la storia del territorio, è facile intuire come le chiesette di campagna siano in gran parte legate a leggende locali. In tal caso, i racconti popolari fungono da pretesto per giustificare la loro esistenza. Del resto, il bisogno di ancorare la benevolenza celeste a un territorio, è una pratica piuttosto antica. Potrebbe essere anche il caso della Vergine del Principio a Mandia. La chiesetta, di piccole dimensioni, è costruita in pietra e appare di modesta fattura. Al suo interno ospita un unico altare situato in posizione centrale. Su di esso la nicchia che custodisce l’immagine della Vergine. Si tratta di una Madonna in trono realizzata in stucco e ascrivibile al XVI secolo. Su un lato regge Gesù Bambino che, a sua volta, sostiene con la mano sinistra la Sfera Crucifera e, con quella apposta benedice il popolo.
Una ricorrenza di martedì: dalla Pasqua alla Pentecoste
La devozione degli abitanti di Mandia è evidente in occasione della festività patronale: San Giovanni Battista si ricorda il 24 giugno e il 29 agosto. Momento significativo per la comunità, è anche la ricorrenza della Madonna del Principio. Sono due le date in cui si esprime la tradizione: il martedì di Pasqua e il martedì di Pentecoste. Due appuntamenti che si pongono a distanza di cinquanta giorni: il lasso di tempo che intercorre tra la Pasqua e la Pentecoste, probabilmente calca antichi significati, evidenziando proprio il principio e la fine. Inoltre, secondo la trazione, da qui partivano i pellegrinaggi verso il Santuario mariano del Cilento per eccellenza: quello della Madonna di Novi Velia, situato sulla sommità del Monte Gelbison. Nell’alto valore simbolico, quasi certamente, risiede anche l’usanza, sviluppatasi soprattutto in passato, di mantenere un contatto tra la sfera celeste e la vita quotidiana, evocata con piccoli pellegrinaggi campestri.
Martedì 2 aprile 2024 la Santa Messa è celebrata alle ore 11,30.