Stio, San Pasquale Baylon: l’ultima domenica di agosto
Stio si trova laddove nasce l’Alento che ha le sue sorgive nei pressi di Gorga. Questo luogo ha una storia certamente millenaria e conserva tradizioni secolari. La festa di San Pasquale di agosto chiude l’estate e apre le porte a una fiera plurisecolare, quella della Croce.
Stio, il culto di San Pasquale
La titolazione della chiesa madre di Stio celebra la memoria dei Santi Pietro e Paolo e lascia agevolmente intuire che il culto verso San Pasquale sia certamente postumo rispetto alla costruzione della stessa. L’antica parrocchiale del paese, infatti, fu consacrata agli apostoli e la nuova fu edificata mantenendo la memoria dei due santi. San Pasquale Baylon, invece, irrompe nella scena devozionale di Stio nella prima metà del Settecento. In un primo momento gli fu consacrato un Altare sul quale probabilmente era collocato un quadro. Pochi anni dopo poi fu commissionata la statua che giunse in paese l’ultima domenica di agosto. Sarebbe questo il motivo per cui il santo patrono si festeggia ancora oggi in tale data.
L’ultima domenica di agosto
Tuttavia, osservando il calendario devozionale che insiste nei paesi della zona, è d’obbligo una giusta osservazione. In tutti i casali appartenuti allo Stato di Gioi e alla Terra di Magliano, la festività patronale, proprio nel primo Settecento, fu ricollocata nel mese di agosto. Queste ricorrenze, istituite sotto forma di patrocinio, evocherebbero la cessazione della peste e la fine della carestia. A rigor di logica poi è facile ipotizzare che si sia trattato anche di una scelta logistica: in agosto, infatti, molti cicli produttivi giungono a compimento ed era il periodo in cui ci si riposava affidando le proprie necessità alla benevolenza divina. E così, ancora oggi, la prima domenica di agosto si ricorda San Nicola a Perito, la seconda San Felice a Orria e Santa Irene a Magliano Nuovo, la terza la Madonna della Sanità a Gorga e così via.
Stio: la festa e la devozione
Mentre la ricorrenza di agosto è molto sentita e partecipata sia dal punto di vista religioso che ricreativo, la festività liturgica del 17 maggio risente della collocazione temporale contando principalmente sulla componente spirituale. Oggi, in verità, in entrambi i momenti si tiene la tradizionale processione. Quella estiva, in particolare, nel tempo si arricchisce di numerose cénte, segno tangibile di una accesa devozione. In passato, inoltre, l’usanza di far indossare il caratteristico saio ai più piccoli, racchiude un profondo legame con San Pasquale Baylon.