San Giovanni nel Cilento: un culto tra fede e magia
San Giovanni Battista è una figura molto popolare nel Cilento. Basti pensare che nelle titolazioni parrocchiali è tra le più diffuse nel territorio. Sono tante quelle realtà che hanno deciso di elevarlo a proprio patrono. Tra loro Cardile, Castel San Lorenzo, Mandia, Rofrano, San Giovanni di Stella e Villa Littorio. La magia di questa ricorrenza, però, prende vita alla sera della vigilia, momento ritenuto propizio per diversi rituali antichi.
Un culto millenario: Celso e Zoppi
Tra le colline di Montecorice si trova un piccolo casale: Zoppi. In passato portava il nome di ‘San Giovanni di Zoppi’ o ‘San Giovanni di Celsito’ indicando il primo sito abitato del posto. Ne è conferma nei ruderi dell’antica chiesetta di cui ora sono ancora visibili parte delle strutture perimetrali. Sulla strada che da Celso conduce a Casal Velino si trova una modesta chiesetta dedicata al Battista. Le sue mura potrebbero risalire al Cinquecento e sarebbero quello che resta di un antico casale. Nota come S. Giovanni Piericosta o, in maniera più arcaica, come S. Giovanni del Ruchito, la cappella è meta di pellegrinaggio il 24 giugno.
Eredita e Ostigliano: tradizioni dal fascino antico
A Eredita, il 24 giugno, si tiene una sacra rappresentazione che porta in scena il tradizionale ‘Volo dell’Angelo’. A Ostigliano, invece, un tempo si teneva la misteriosa e suggestiva ‘processione delle lanterne’ soppressa nella seconda metà del XX secolo. La particolarità di questa consuetudine è che il corteo si apriva con 24 fiammelle che, simbolicamente, indicavano le ore del giorno, ponendosi come un rito propiziatorio dal sapore ancestrale.
L’oleolito di iperico e l’acqua di San Giovanni
In questa notte si celebrano riti propiziatori e purificatori legati al solstizio d’estate che segna l’inizio della nuova stagione. E’ il momento in cui si prepara l’acqua di San Giovanni per sfruttare la forza e la potenza di piante e fiori che, in tale circostanza, parrebbero custodire la rugiada degli Dei. Inoltre si raccoglie l’iperico per preparare un oleolito straordinario utilizzato per diversi usi.