Valle dell’Angelo, la festività di San Barbato
Lungo la valle del Calore si trova Valle dell’Angelo che da diversi anni detiene un primato nel Cilento: è il Comune più piccolo e conta circa 200 abitanti. Si tratta di un primato che Valle dell’Angelo detiene anche a livello provinciale e su scala regionale, risultando, di fatto, il Comune meno popoloso. Annidato alle pendici del Monte Ausinito, il “Casaletto”, così chiamato popolarmente, vanta una storia antica. Nel corso del tempo sono state avanzate diverse ipotesi sulla nascita, una di esse colloca l’origine dell’abitato intorno al X secolo. Valle dell’Angelo, per lunghi secoli, ha condiviso la sue vicende con Laurino, paese a cui si lega sia in termini spirituali che amministrativi.
Valle dell’Angelo, storia religiosa e civile
Nella seconda metà del XVI secolo, la chiesa vallangiolese, era ancora posta sotto la giurisdizione ecclesiastica di Laurino; dipendeva, infatti, dalla Collegiata di Santa Maria Maggiore. Ne conseguiva il fatto che le funzioni religiose potevano essere celebrate a Valle , solo previa autorizzazione; e solo dopo lungo tempo e, a seguito della separazione della sacra fonte battesimale, si riuscì ad assistere ad un progressivo mutamento dello scenario devozionale. Per quanto riguarda l’assetto amministrativo, invece, Valle dell’Angelo, inizialmente, venne elevato a Comune autonomo con il nome di ‘Piaggine Sottane’ (da cui lo stretto legame con la vicinissima ‘Piaggine Soprane’, oggi Piaggine). Ecco perché, considerate le alterne vicende che hanno interessato e accomunato i due centri, Valle dell’Angelo continua, ancora oggi, a mantenere popolarmente l’appellativo di ‘Casaletto’ e i suoi abitanti ad essere chiamati, scherzosamente, ‘casalettari’, prima ancora di ‘vallangiolesi’.
Il nome
Se si fa poi un ulteriore passo indietro, una denominazione decisamente più arcaica ci conduce fino a ‘li Piroti’, in memoria di quelli che, probabilmente furono i suoi primi abitanti, giunti nella zona con i monaci italo–greci provenienti dall’Epiro, da cui l’appellativo. Parliamo, invece, solo di tempi recenti quando chiamiamo il paese Valle dell’Angelo. Il riferimento è alla ‘Valle’ che accoglie le acque del Calore e il culto di San Michele che trova conferma in una grotta in località ‘Costa della Salvia’.
San Barbato
Nel cuore del paese si trova la chiesa parrocchiale. All’ interno sono custodite due immagini di San Barbato: si tratta della statua e del busto, opere attribuibili al XVIII secolo. Curioso è osservare come il culto riservato al Santo che visse nel VII secolo e che fu Vescovo di Benevento, porti a Valle dell’Angelo un altro piccolo primato; delle circa 150 parrocchie che fanno parte della Diocesi di Vallo della Lucania, infatti, quella di Valle è l’unica dedicata a San Barbato. La memoria liturgica ricorre il 19 febbraio, ma a Valle dell’Angelo viene portato in processione due volte all’anno. Oltre alla ricorrenza invernale, è molto sentito l’appuntamento estivo che viene celebrato il 31 luglio. Ha caratterizzare il corteo processionale è la presenza di numerose cénte, arcaiche forme devozionali ancora ben radicate nell’odierno Cilento.