Lustra, la storica fiera di San Francesco: l’importanza sociale e culturale
Il convento francescano di Lustra con fierezza fa parte della storia del Cilento. Le sue mura secolari continuano ad essere un volano per lo sviluppo del territorio. Importanti fiere hanno favorito scambi non solo economici, ma anche sociali e culturali.
San Francesco del Cilento
Secondo la tradizione, il convento di “San Francesco del Cilento” fu fondato nel 1427 da San Bernardino da Siena. Le possenti architetture si trovano sulla strada che collega Rocca a San Martino e, ad oggi, amministrativamente rientra nel territorio di Lustra. L’opera dei monaci si distinse fin da subito per la laboriosità e, soprattutto, per quelle forme di assistenzialismo che hanno sempre garantito non solo appoggio spirituale ma anche sociale. I francescani, qui, infatti, si spesero per l’arricchimento culturale di tante persone che abitavano nei paesi vicini. Colmarono in parte quella sete di sapere che per troppi secoli era stata lasciata in balia di uno scarno tentativo di alfabetizzazione.
Lustra, San Francesco alla Foresta
Per il contesto paesaggistico in cui è inserito, il monastero è anche noto come “San Francesco alla Foresta”. E proprio la sua collocazione, che un tempo risultava centrale rispetto alla principali direttrici viari della zona, ha permesso un rapido e costante sviluppo anche economico. Nei pressi del convento, infatti, sono nate almeno due importanti fiere: quella di “San Francesco” e quella “delle Palme”.
La fiera di San Francesco
La fortuna dei grandi mercati, special modo in quel lasso di tempo compreso fra il XV e il XIX secolo, è stata alla base di quel riscatto che ha permesso nuove forme di sostentamento in un territorio spesso isolato e marginale. In concomitanza della Festa di San Francesco nasce quella storica fiera che ha brillantemente superato la modernità, resistendo addirittura ai radicali mutamenti imposti dalla società del XXI secolo. È sempre stato un grosso mercato ambito non solo dagli avventori del Cilento, ma anche da venditori provenienti da luoghi piuttosto distanti. Lo stesso si ripete in occasione della “fiera delle Palme” che si tiene la domenica che precede la Pasqua.