L’antica ‘fiera delle Palme’ negli scenari socio-economici del Cilento
La fiera delle Palme ha avuto fortuna per la sua contestualizzazione in un territorio che nel tempo ha saputo imporsi come ‘luogo di scambio’ sociale, culturale ed economico. Poco distante dal convento francescano si trova Mercato Cilento (Perdifumo): evoca nel nome proprio la sua funzione. Per secoli ha favorito i rapporti commerciali tra mercanti ed avventori. Un sostanziale declino si ha soltanto nella prima metà del XIX secolo, conseguenza dell’istituzione del mercato nella vicina Sant’Antuono di Torchiara che, per i cilentani, diventerà il ‘mercatiello’.
‘San Francesco alla Foresta’
Secondo la tradizione il convento francescano fu fondato da San Bernardino da Siena nella prima metà del XV secolo. Situato tra le frazioni di San Martino (Laureana) e Rocca (Lustra), popolarmente viene identificato anche con l’accostamento a questo piccolo centro (nella seconda metà del XIX secolo, il convento passa dal territorio comunale di Laureana a quello di Lustra, tuttavia rimane popolarmente indicato ancora come appartenente a Laureana), un tempo cuore pulsante del Cilento Antico (il convento di Rocca). Diverse sono le tracce architettoniche dei francescani nel territorio (come ad Agropoli e Gioi), spesso tratteggiate da laboriose leggende. Ciò nonostante ad acquisire maggiore notorietà nel tempo è stato senz’altro il convento di Lustra. Non a caso è ricordato proprio come ‘San Francesco del Cilento’. Nel corso dei secoli ha subito diversi ampliamenti: è variata anche la sua importanza, pur rimanendo il riferimento conventuale maggiormente significativo nel perimetro del Cilento Antico.
L’importanza delle fiere nel ‘Cilento Antico’
Non bisogna guardare le fiere cilentane solamente come occasioni di scambio economico. Questi grossi mercati nati quasi sempre in concomitanza di importanti ricorrenze religiose sono concepite come eventi di carattere socio-economico per due motivi fondamentali. Le fiere, infatti, si rivelano momento aggregativo e spesso intensificano i rapporti commerciali sotto più punti di vista. È pur vero che, la funzione cardine, resta l’approvvigionamento soprattutto di quelle materie che non era possibile reperire facilmente nei piccoli paesi dei dintorni, luoghi dai quali proveniva la maggior parte degli acquirenti, mentre, i commercianti vi giungevano quasi sempre da terre lontane. Chiaramente anche la ‘fiera delle Palme’ assolve a questa funzione di interscambio. Inoltre, la collocazione primaverile e, ad ogni modo, nel giorno in cui si apre la ‘Settimana Santa’, la ‘fiera delle Palme’ divideva le attenzioni con la religiosità popolare, giacché si approfittava per sostare al convento di San Francesco e partecipare alle celebrazioni.
La ‘fiera delle Palme’
La presenza dei frati nel territorio ha sempre contribuito alla crescita culturale e spirituale delle genti e, l’ordine dei francescani, in particolare, godeva di una grande stima, in quanto seguaci del ‘Santo di Assisi’. Il luogo, inoltre, special modo in passato, era animato da una florida vitalità: ecco perché nei pressi del convento hanno preso vita due importanti fiere, quella di ‘San Francesco’ che un tempo si ripeteva dal 2 al 4 ottobre e quella delle ‘Palme’ per l’appunto che si collocava nella domenica che precede la Pasqua. Mentre la prima ravvia la memoria del Santo, la seconda, come già anticipato, ha assunto importanza per dimensioni e sacralità grazie alla collocazione primaverile che favoriva l’afflusso di mercanti e visitatori.