Pellare, una grande devozione per San Bartolomeo

Pellare, una grande devozione per San Bartolomeo
San Bartolomeo, Pellare (foto G. Palladino)

Pellare nella seconda parte dell’estate celebra la festività patronale. Il legame tra i pellaresi e San Bartolomeo è forte, lo dimostra la grande devozione che raggiunge il culmine il 25 agosto con la tradizionale processione (quest’anno non ci sarà nel rispetto delle disposizioni nazionali). Le celebrazioni, invece, hanno inizio con la consueta novena momento in cui ci si prepara alla solennità della festa.

Pellare

Pellare, insieme al capoluogo, si distende sui fianchi della Civitella, una modesta altura sulla quale fiorì in tempi remoti un avamposto difensivo di Elea. I resti archeologici di antiche mura ricordano la notevole importanza che ebbe questo luogo. Si tratta certamente di un centro fortificato che aveva il compito di proteggere il territorio circostante. Le prime notizie di Pellare risalgono alla fine del XII secolo e, accettabilmente, il paese ha condiviso tante pagine della sua storia con Moio della Civitella. Oggi i due paesi fanno parte di quel territorio ampiamente riconosciuto come Cilento. Tuttavia, la vallata sottostante, che discende dai piedi del Monte Gelbison, evoca senza dubbio alcuno l’appartenenza storica alla Lucania. Moio e Pellare, che presentano due abitati compatti e molto vicini tra loro, mostrano da sempre una magna devozione verso i loro rispettivi patroni. Moio si affida a Santa Veneranda, mentre Pellare a San Bartolomeo.

San Bartolomeo, Pellare
San Bartolomeo, Pellare (foto G. Palladino)

Il 16 dicembre

Era già sera quando il 16 dicembre 1857 un terremoto colpì la Basilicata. Il sisma fu piuttosto violento e causò notevoli danni soprattutto nei luoghi prossimi all’epicentro che fu localizzato a Montemurro. La potenza della scossa, però, raggiunse pure la provincia di Salerno, facendo tremare anche il territorio oggi ascritto come Cilento. Pellare, probabilmente, fu uno di quei paesi che non contò vittime. La risposta della popolazione non si fece attendere mostrandosi fin da subito come un rafforzamento di fede verso quel Santo patrono già tanto amato. A perenne memoria, ancora oggi, il 16 dicembre si celebra la Messa in onore di San Bartolomeo, in ricordo di quell’evento ormai secolare. Nel Cilento, tra l’altro, ‘testimonianze votive’ di questo genere sopravvivono o sono esistite in diverse realtà come Cicerale e Monteforte. La fede popolare, però, chiaramente si esprime in tutta la sua interezza in occasione della festività di agosto.

Pellare, la ricorrenza di San Bartolomeo

Il primo nucleo abitato di Pellare si sviluppò probabilmente intorno ad una piccola cappella dedicata a San Bartolomeo, quella che successivamente diventerà l’antica parrocchia del paese. La storia religiosa di questo luogo, però, si addensa anche tra le mura della chiesetta di San Francesco, edificata contestualmente alla costruzione dell’omonimo convento che avvenne nei primi anni del Seicento. Decisamente più moderna, invece, è la storia della nuova chiesa che si trova sulla via principale del paese, sempre dedicata a San Bartolomeo, quell’Apostolo a cui la popolazione è molto affezionata. È risaputo come la festività patronale nelle piccole comunità rappresenta il momento apicale tra le ricorrenze che si susseguono nel corso dell’anno. Una lunga e partecipata processione, a cui prendono parte anche le statue dei Santi presenti nella chiesa di San Francesco, scandisce la grande devozione che i pellaresi riservano a San Bartolomeo.

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte è nato ad Agropoli (Sa). Coltiva la sua passione per la scrittura attraverso contribuiti soprattutto di carattere culturale. Si occupa di tradizioni, con particolare attenzione alla componente religiosa, tramite ricerche originali e personali. Racconta il Cilento attraverso fatti e memorie. È stato ideatore e gestore del blog cilentoitalia e dal 2019 di lineacilento.it. Appassionato di gastronomia realizza volentieri anche articoli di cucina. Per contatti: info@lineacilento.it

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