Rutino Scalo, Sant’Anna e San Gioacchino: una devozione che nasce nel XX secolo
Rutino Scalo ha una genesi piuttosto recente. La storia di questo posto inizia nel 1887. In quell’anno entrò in funzione la stazione che sorse lungo una piccola vallata fra le colline su cui si trovano Rutino e Lustra. L’ultima domenica di luglio si celebra la festività dei Santi Anna e Gioacchino.
La ‘Stazione di Rutino’
La stazione di Rutino può considerarsi una delle storiche fermate del Cilento. Sorse in quel lembo di territorio che può, per certi versi, fregiarsi dell’appellativo di ‘Cilento Antico’. Una lunga galleria, verso Nord, la separa dallo scalo di Torchiara, mentre nella direzione opposta la fermata successiva è quella di Omignano-Salento. La localizzazione trova spazio in una posizione non propriamente felice, in quanto piuttosto distante da Rutino, quel paese che, oltre a darne il nome, avrebbe dovuto trarne il maggior beneficio dalla sua presenza. Tuttavia, gli abitanti delle campagne circostanti, insieme a quelli di diversi paesi – per i quali lo Scalo di Rutino era il più vicino – riuscirono a garantire un discreto movimento di passeggeri, non vanificando l’istituzione della fermata. Insinuandosi fra i Comuni di Lustra e Rutino, il Rione Stazione si sviluppò a ridosso della costruzione che sorse in una stretta vallata solcata dal ‘Vallone Cupo’.
Rutino Scalo
La Stazione di Rutino fu inaugurata nel 1887 a distanza di cinque anni rispetto agli inizi dei lavori di quel tratto di linea ferrata. L’edificio rimase in condizioni di agibilità per circa un settantanni, quando venne abbattuto per costruire il secondo binario. La nuova stazione venne edificata leggermente più a monte, fuori dal perimetro del piccolo abitato che nel frattempo si era formato. La collocazione fuori dal modesto indotto urbano nato proprio in funzione dello scalo decentrò il servizio rispetto al centro della contrada, vale a dire il ‘Rione Stazione’ e, popolarmente, ‘Rutino Scalo’. L’abitato aveva comunque preso le sembianze di una borgata non riuscendo, tuttavia, a diventare ‘paese’. La comunità, però, per certi aspetti era autonoma. Le derrate alimentari erano garantite da un emporio; l’autonomia spirituale, invece, si ebbe con la costruzione della cappella dedicata ai Santi Anna e Gioacchino.
La festa di Sant’Anna
Nella chiesetta di Sant’Anna si celebrava Messa in modo piuttosto regolare e i bambini vi potevano frequentare anche il catechismo. È una bella storia quella di Rutino Scalo, ma durerà appena un secolo. Nel 1996 si ferma per l’ultima volta il treno: chiude la stazione. Nel decennio precedente, invece, era stata soppressa anche la scuola. Di lì a poco chiuse anche l’unica bottega. Rimane però la festa di Sant’Anna che si celebra l’ultima domenica di luglio. Quest’anno non ci sarà la tradizionale processione, ma le memorie conservano vivo il ricordo anno dopo anno con una grande partecipazione. È facile immaginare come la semplicità di questo posto si rifletta anche nella benevolenza dei suoi abitanti mostrando una grande devozione ai Santi Anna e Gioacchino che speriamo di rivedere in processione il prossimo anno…