Capizzo, San Mauro e la suggestiva tradizione dei ‘focari’
Capizzo è una delle due storiche frazioni di Magliano Vetere e distende il suo abitato tra il capoluogo e Monteforte Cilento. Il paese si sviluppa sui lati della strada principale. Nella parte meridionale si trova la chiesa parrocchiale risalente al XV secolo e dedicata a San Fortunato. Al suo interno è custodita l’immagine di San Mauro che si ricorda l’11 luglio.
Capizzo, il Santuario di San Mauro Martire
Il Santuario di San Mauro Martire a Capizzo rappresenta uno straordinario esempio di architettura rupestre. Si tratta di un complesso forse poco noto, ma che rappresenta un vero gioiello architettonico per il Cilento. Il Santuario sorge in una posizione molto suggestiva, saldamente ancorato alla parete rocciosa della montagna che sovrasta l’abitato di Capizzo. L’origine, probabilmente, è da ricondursi al periodo in cui arrivarono i monaci basiliani intorno all’VIII secolo in seguito alle lotte iconoclaste. In un primo momento fu adibita al culto una piccola cavità che oggi si trova sul fondo del Santuario che nel corso del tempo è stato ampliato e si è arricchito di nuovi spazi. Oltrepassato il grande portone d’ingresso una scala conduce alla chiesa in cui si trova l’altare e la nicchia che custodisce l’immagine di San Mauro. Al piano superiore, invece, è collocata la campana che con i suoi rintocchi richiama la festività dell’11 luglio.
San Mauro, storia e leggenda
La festività di San Mauro rappresenta un’importante ricorrenza per i capizzesi. I luoghi di culto disseminati nel Cilento spesso conservano le memorie di laboriose leggende che giustificano non solo la collocazione in posti ameni, ma riescono a tramandare un messaggio che racchiude secoli di devozione attraverso i racconti di storie lontane. Quasi alla sommità della montagna si trova il Santuario che si raggiunge attraverso un sentiero che si fa spazio tra i boschi. Ad un punto del percorso vi è una pietra sulla quale è incavata una croce. Secondo la tradizione gli abitanti di Capizzo tentarono di portare la statua in paese, ma in quel punto San Mauro divenne talmente pesante da costringere i portatori a fermarsi. La statua fu allora riportata nel Santuario dove rimane da sempre ad accogliere i devoti. Amovibile quella piccola immagine pone sotto la sua protezione Capizzo e i suoi abitanti.
Capizzo, i focari e la tradizione
La festività di San Mauro Martire si svolge nella prima parte dell’estate ed è scandita da diversi momenti che raggiungono l’apice con l’antica usanza dei focari. La ricorrenza cade l’11 luglio, ma le celebrazioni religiose e le occasioni civili prendono vita già nei giorni precedenti. Durante la mattinata del 9 si svolge la tradizionale fiera, mentre il giorno della vigilia si accendono i fuochi sulla montagna. È questo il nodo centrale di una tradizione che affonda le sue origini nei tempi passati, quando la realtà sociale di tanti paese della valle dell’Alento era probabilmente dettata da una condizione silvo-pastorale da cui ne ne conseguiva un’economia importante e solida. E forse proprio con l’intenzione di affidarsi alla benevolenza di San Mauro nasce questo particolare rituale. All’alba della mattina seguente, invece, ci s’incammina in pellegrinaggio per raggiungere il Santuario chiudendo così, un circuito devozionale che si ripete da tempi remoti.