Cilento, curiosità: San Pietro, un ‘grande Santo’ protegge i ‘casali più piccoli’
La barca di San Pietro è una tradizione popolare che non appartiene alla storia del Cilento. In tempi recenti però si può forse dire che si è insediata nella cultura locale. Consiste nel far colare un albume in una brocca d’acqua nella notte fra il 28 e il 29 giugno, data della ricorrenza dei Santi Pietro e Paolo. Al mattino, il chiaro d’uovo, restituirà forme che ricordano un veliero. Si tratta di un’usanza rurale che nella provincia di Salerno si propone anche nella notte di San Giovanni, senza, tuttavia, riuscire ad imporsi fra le consuetudini ancestrali esistite da sempre.
Fornelli
Una curiosità che emerge dall’analisi storico-religiosa del territorio è data dall’accomunare tre fra i casali storicamente più piccoli del ‘Cilento Antico’. Nella parte interna del territorio di Montecorice, fra le colline cariche di storia, si trova un grazioso paese, le cui prime notizie si riscontrano già nella seconda metà del XII secolo: si tratta di Fornelli (che probabilmente trae il suo nome dai ‘forni’ utilizzati per l’essiccazione dei fichi). E’ uno dei quattro casali, tuttora esistenti, che continuano a far parte della ‘Socia’, un’antica associazione storico-religiosa che ancora oggi pone al centro un’unica parrocchia, quella dedicata al Santissimo Salvatore, condivisa con i vicini centri di Cosentini, Ortodonico e Zoppi. Fornelli si distende lungo la via principale che collega Zoppi ai restanti casali. Vi si può ammirare la chiesa di San Pietro edificata nella seconda metà del XVI secolo e ricostruita nel corso dell’Ottocento.
Cilento: Casigliano è il paese più piccolo
Tappa emblematica di questo viaggio è senza dubbio Casigliano. Il paese, infatti, in passato, era noto proprio per essere il villaggio meno popoloso in assoluto dell’intero Cilento. Fa parte del Comune di Sessa Cilento e si adagia su una propaggine collinare della montagna sviluppandosi in modo lineare e compatto. Ai margini del tessuto urbano, invece, si trova la chiesa parrocchiale di San Pietro che qui condivide il titolo con San Paolo. La ricorrenza patronale, proprio per le sue minute dimensioni si è, nel corso del secolo scorso, notevolmente affievolita. Lascia spazio, però, ad un’altra festività molto sentita dagli abitanti: la Madonna di Maggio. Secondo la tradizione al Vergine accolse le preghiere dei casiglianesi che, in un anno di particolare siccità, invocarono la pioggia. A distanza di secoli, la domenica più prossima al 6 maggio, l’immagine della Madonna è portata in processione come segno di una devozione penitenziale.
Guarrazzano, una storia millenaria
Ultima tappa del nostro itinerario sulla ‘protezione di San Pietro nei piccoli villaggi del Cilento’, è la millenaria Guarrazzano che forse è il centro più antico situato nel territorio di Stella Cilento di cui è frazione. La sua origine, infatti, può collocarsi intorno all’anno 1000. Ne è conferma nella documentazione nota che cita il villaggio già nella seconda metà dell’XI secolo. Insieme alle frazioni di Amalafede e San Giovanni, fa da corona al capoluogo. La chiesa di San Pietro posizionata nel centro del borgo, ha avuto una notevole importanza e alla sua giurisdizione era affidata anche la cappella di Santa Maria Maddalena nella vicina Amalafede. Oggi questi tre paesi che abbiamo raccontato contano pochi abitanti ma conservano le memorie di una grande storia ponendosi sotto la protezione incessante del caro e amato San Pietro Apostolo.