San Mauro Cilento, la ‘Madonna Addolorata’ e il ‘miracolo della pioggia’: una storia di grande devozione
San Mauro Cilento distende il suo territorio sulle propaggini tirreniche del Monte Stella. La comunità da circa tre secoli rinnova la sua immensa devozione alla Madonna Addolorata che, secondo la tradizione, accorse in aiuto della popolazione in un anno di particolare siccità.
(Le tradizioni di questo periodo sono giustamente sospese per il difficile momento che sta attraversando l’Italia. Mi piace comunque ricordarle augurandoci di tornare presto ad una serena quotidianità)
San Mauro Cilento
San Mauro Cilento è costituito da due nuclei principali: Casalsottano e Casalsoprano, dolcemente posizionati sulle propaggini dell’antica montagna del Cilento che via via degradano verso il mare. Casalsoprano, a sua volta, è formato da storici rioni come Serra, Sorrentini e Ratto. In passato vi furono altri agglomerati che, nel corso del tempo, hanno determinato la nascita di San Mauro Cilento. Oltre alle evidenze storico-artistiche, tra cui la chiesa parrocchiale dedicata a San Mauro Martire, il territorio vanta una posizione geografica dal forte interesse paesaggistico. Dalle colline che si dipanano dal Monte della Stella, rapidamente si raggiungono le limpide acque del mar Tirreno – qui bandiera blu – con la bella località balneare di Mezzatorre, realtà secolari che rappresentano scrigni ricchi di una grande storia. Località unite anche nel nome di San Mauro, patrono dell’intera comunità. Il paese, inoltre, vanta un grande patrimonio immateriale, di cui ricordiamo il carnevale tradizionale.
La Madonna Addolorata il Lunedì in Albis
A San Mauro Cilento la festività patronale si tiene nel mese di luglio, mentre nel Lunedì che segue la Pasqua si celebra una ricorrenza votiva della Madonna Addolorata che richiama una storia pluricentenaria, risalente alla prima metà del XVIII secolo ovvero a quell’evento che popolarmente può definirsi il ‘miracolo della pioggia’. In un anno imprecisato, l’assenza di pioggia minava la buona riuscita del raccolto: un danno enorme, considerato che gran parte delle piccole realtà del Cilento fondavano la propria economia sul lavoro dei campi. Annate carenti di frutti potevano per tanto significare tremende carestie.
In un contesto sociale fortemente ancorato alla tradizione agricola, è facile intuire come un evento del genere abbia potuto compromettere la stabilità economica. Questo quadro si completa con i sani principi che mettono in campo una fede ben salda. E a questo proposito è facile anche immaginare come la devozione riesca a giocare un ruolo assolutamente non marginale, mostrando intense pagine di storia.
Il ‘miracolo della pioggia’
In un anno di particolare siccità i contadini si rivolsero alla Vergine affinché intercedesse per loro. Era il Lunedì in Albis quando l’Addolorata uscì dalla cappella dei Sette Dolori: fu accompagnata da una gran folla. Mentre i devoti scendevano verso la parrocchiale, volgevano lo sguardo alla campagna, nella speranza che la Madonna ponesse la sua mano materna su quelle terre desiderose di acqua. Si racconta che di lì a poco iniziasse a cadere la pioggia. La processione, che nel frattempo si era formata, si affrettò a raggiungere la parrocchiale dove vi trovò riparo. La pioggia continuò nel frattempo a cadere anche nei giorni seguenti, rinvigorendo i campi e ponendo fine alle paure dei contadini. Cessata la pioggia, a distanza di una settimana, in segno di devozione i fedeli in pellegrinaggio riaccompagnarono la Madonna nella sua chiesetta. Da allora, rimane viva e partecipata questa ricorrenza tanto cara ai sanmauresi.