Cilento: ‘un coro di campane’, un suono di speranza…
In questi giorni difficili per tutti, tanti messaggi di speranza riempiono le nostre giornate, anche tramite pensieri postati sui social. Tra gli altri, nei giorni scorsi, ho ripensato ad un significativo evento realizzato ad inizio secolo. Era il ‘coro delle campane del Monte Stella’. un pensiero simile ha invaso la mia mente. Ed iniziative del genere, con mio immenso piacere, le ho riscontrate tra le righe di tanti amici.
Paesaggio con Campane
Mi viene in mente un interessantissimo contributo che ha per tema proprio i bronzi sonori del Cilento: Paesaggio con Campane, a cura di Giuseppe Anzani. Il volume è stato stampato ad inizio del nuovo millennio, nel 2000, con il contributo dell’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano nell’ambito del Progetto Montagna Sacra. Diversi i contributi proposti nel testo, tutti interessati e volti alla valorizzazione del paesaggio sonoro del Cilento. Nello stesso anno fu previsto, per il primo maggio, un ‘concerto di campane’. Circa trenta, dall’alto dei campanili di altrettanti villaggi, tutte insieme rilasciarono la loro armonia. Ogni angolo del ‘Cilento Antico’ divenne così punto di ascolto. La sovrapposizione dei suoni ha restituito un avvenimento unico e suggestivo. Parimenti, al ‘coro delle campane del Monte Stella’, doveva affiancarsi quello ‘delle campane di Perito e Cicerale’ (da i miei ricordi personali, però, se non erro, quest’ultimo non fu tenuto).
Il ‘coro delle campane del Monte Stella’
Antonio Migliorino, che da sempre difende la storia del Cilento, tra i suoi interessantissimi post, il 28.03.2020 pubblica questa proposta <<Sulla fortissima onda emotiva legata alle immagini televisive giunte ieri sera da Piazza San Pietro, in Vaticano, ed alle straordinarie e toccanti parole di Papa Francesco, io ed il mio amico Marco Gaeta, valente magistrato in Molise, dai forti legami sentimentali con la “Terra sessese” dei suoi avi, abbiamo pensato – parlandone durante un’odierna conversazione telefonica – ad un’iniziativa da potersi attuare in occasione delle prossime festività pasquali. La medesima, senz’altro potrebbe annoverarsi quale significativo attestato di fede da parte delle popolazioni locali. Difatti, abbiamo argomentato, sarebbe bello riproporre una sorta di “Concerto di campane”, come avvenne diversi anni fa nei paesi del circondario, facendo, all’unisono, rintoccare a distesa tutti i bronzi dei campanili delle chiese dei borghi del Monte della Stella, nel Cilento Antico>>.
Un augurio di speranza
<<Ciò da esplicitarsi in due orari simbolo, anche per gli osservanti segni della liturgia. Ovvero: la mezzanotte di Sabato Santo e le ore 12:00 del giorno di Pasqua>>, suggerisce Antonio Migliorino. Ed io sono in assoluto accordo con l’aggiunta, di una replica, nel momento in cui l’emergenza coronavirus cesserà. L’idea nasce anche in considerazione dell’imminente avvicinarsi della Settimana Santa e, il proseguire, purtroppo, di questo brutto momento che sta attraversando il mondo, il ‘Nostro Bel Paese’ e il ‘Nostro Cilento’ che, lascia intuire l’impossibilità di tenere i tradizionali riti religiosi. E quelli della Settimana Santa, sono antichi rituali fortemente ancorati alla storia del Cilento.