Cannalonga, la devozione per San Toribio nella storia di una comunità
CANNALONGA (SA), 23 marzo 2020. San Toribio (o Turibio) è elevato a patrono di Cannalonga nei primi decenni del XVIII secolo, per volontà del popolo che con viva fede il 23 marzo 1738 plebiscitariamente tale lo aveva invocato, come testimonia la lapide presente in chiesa. Pur sottraendo il titolo a Sant’Onofrio, non soffoca il culto del suo predecessore, bensì lo affianca e lo fa ormai da secoli. Ciò testimonia una grande devozione che si evolve nel rispetto delle tradizioni, mantenendo viva la fede cristiana in tutti i suoi aspetti.
Da Sant’Onofrio a San Toribio
San Toribio, esponente di una importante famiglia, nacque in Spagna nella prima metà del 1500 e concluse la sua vita terrena agli inizi del secolo successivo in Perù, dove seminò il suo operato in seguito al ricevimento dell’ordinazione episcopale. Viene elevato a patrono di Cannalonga in tempi relativamente recenti. Infatti, fino ai primi decenni del XVIII secolo, la piccola comunità affidava la sua protezione a Sant’Onofrio che, dunque, vanta una devozione temporale decisamente più longeva, essendo protettore del paese fin dai tempi più remoti. Nel corso dei secoli, ad affiancare l’antico culto di Sant’Onofrio, è la festività di Santa Lucia, ricorrenza parimenti importante nel panorama tradizionale di Cannalonga. Successivamente si afferma anche la devozione verso la Madonna del Carmelo. In tutte le occasioni, il momento più significativo e partecipato, è senza dubbio la tradizionale processione.
Cannalonga
Il paese, posto ai piedi del Monte Gelbison, ha origini antiche e pare sia sorto tra il IX e il X secolo; tuttavia, la sua notorietà, accresce notevolmente intorno alla seconda metà del 1400 quando si ha notizia di una importante fiera, un grande mercato che portò il nome di Santa Lucia fino alla metà del 1600 – quando si teneva in dicembre –. Fu, poi, ricollocata nella prima parte di settembre assumendo forse la denominazione di ‘freagonola’ e successivamente frecagnola. L’anticipazione alla fase pre-autunnale, al di là delle vicende storiche, si rivelò una scelta felice, incidendo, positivamente, sullo sviluppo dell’economia locale. L’abitato ha una struttura urbanistica molto caratteristica. Il centro è costituito dall’ampissima Piazza del Popolo su cui si affacciano il Palazzo Ducale e il Municipio. Ai margini, invece, la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta e, fuori dal paese, la chiesetta della Madonna del Carmine.
San Toribio nella fede popolare
Cannalonga conserva immutata la sua devozione verso il Santo patrono fin dagli anni in cui diventa protettore del paese. La ricorrenza di San Toribio, si celebra il 23 marzo. ‘San Turibio’ – come risulta dal dialetto locale – gode della benevolenza popolare fin dall’introduzione del culto in paese, tanto che si evidenzia facilmente nell’onomastica dei suoi abitanti che, ancora oggi, ne eredita il nome. L’immagine di San Toribio è custodita nella chiesa parrocchiale. Vicino all’altare, sul quale si trova la nicchia con la statua, vi è una lapide che ricorda l’elevazione ufficiale a patrono della città:
Sua Santità PP XI con Rescritto della S. C. R. del 5 Gennaio 1938 N. C. 138 937 proclamava e confermava Celeste Patrono e Protettore di Cannalonga
SAN TORIBIO ALFONSO MOGROVEJO
Arcivescovo di Lima
che il Popolo con viva fede il 23 marzo 1738 plebiscitariamente tale lo aveva invocato.