Cilento, contagi e carestie tra XVI e XIX secolo

Cilento, contagi e carestie tra XVI e XIX secolo
San Rocco (foto Giuseppe Conte)

N.B. Nel momento in cui ci si trova ad affrontare nemici invisibili come i ‘virus’, per arrestare il contagio, è necessario rispettare scrupolosamente le indicazioni forniteci da chi di dovere e per le cure affidarsi alla scienza.

Cilento di ieri e di oggi: un raffronto insolito ma attuale. Un tempo, quando le misure precauzionali erano limitate, e i rimedi poco efficaci, allora ci si affidava alla benevolenza divina. Si invocano così, i Santi e la Madonna. Maggiormente ci si rivolge a San Rocco oppure ai Santi patroni di ogni singola comunità. In questo breve scritto, alcune ricorrenze ancora vive nel Cilento e, lineamenti storici tra devozione e cultura.

San Rocco ‘protettore’

Pensando alla pagine della letteratura popolare che, tra XVI e XX secolo, invoca la protezione contro le epidemie di peste, in Cilento emerge una predominanza praticamente quasi assoluta, accentrata sulla figura di San Rocco. Tuttavia, va evidenziato, che lo stesso culto verso il Santo francese, originario di Montpellier, accresce soprattutto in seguito al contagio del 1656. E’ proprio a partire dalla seconda metà del XVII secolo, che abbiamo memorie di architetture consacrate alla figura di San Rocco. Nella maggior parte dei casi, si tratta di piccole e semplici cappelle extra urbane, laddove, si racconta, si auto-confinassero gli appestati. Inoltre, sono generalmente poste ai margini dell’abitato, ponendosi come baluardo di protezione: nodo cruciale della vita socio-religiosa del passato. Del resto, con molta probabilità, diverse ricorrenze votive, alcune delle quali ancora celebrate, nascono proprio in quei decenni, testimoniando la forte ascesa del culto che, in modo quasi spropositato, soffoca ‘affidamenti’ più antichi.

San Rocco a Cardile
San Rocco (foto Angelo D’Elia)

Cilento: i ‘Santi della peste’

Molto spesso, in occasione di contagi e carestie, si chiede aiuto a San Nicola e Sant’Antonio Abate. Entrambi vantano una geografica ben rappresentata in Cilento. Osservando, però, la cartina del territorio così come lo si intende oggi, è possibile riscontrare la presenza di San Sebastiano, anch’esso chiamato, nei secoli scorsi, ad intercedere contro il flagello febbrile. Rimane chiaramente marginale se si pensa a Santa Sofia e Santa Caterina. Del soldato romano, martirizzato con l’ausilio di frecce e lance, troviamo riscontro a Montano Antilia e Sacco. Da un punto di vista puramente ‘numerico’, invece, gli altri vantano una consistenza sicuramente maggiore e, rimangono, almeno fino al 1700, al fianco di San Rocco nell’invocazione contro la peste. È il caso anche di San Donato che, certamente anche per questo, detiene un posto importante nella devozione, come a San Mango Cilento e Monte Cicerale o, a volte di patrono come a Monteforte Cilento.

Cilento: San Rocco
San Rocco (foto Giuseppe Conte)

Carestie, epidemie e… miracoli

Contagi e carestie, nel corso dei secoli, hanno interessato più volte il Cilento. Epidemie come la peste hanno spesso compromesso i deboli equilibri economici e sociali. Quando ogni rimedio risultava vano, l’unica certezza arriva dalla sfera celeste. Ci si affida ai Santi patroni o alla Vergine, invocando il loro benevolo soccorso. Ceri ed ex-voto campeggiano ai piedi delle icone quando tutto sembra perduto. E quando la forza celeste impone le sue mani, allora la riconoscenza devozionale si traduce in una processione penitenziale. Accade, ad esempio, ad Ostigliano nella quarta domenica di febbraio. Nello stesso mese si ha memoria di San Rocco di penitenza anche a Perdifumo. Cardile lo ha invocato più volte. Agli inizi del ‘900 per scongiurare una terribile malattia che colpiva i bambini. Ritornando sulla peste, invece, una lontane memorie ricordano la Madonna degli Angeli. Secondo la tradizione pose fine al contagio del XVII secolo.

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte è nato ad Agropoli (Sa). Coltiva la sua passione per la scrittura attraverso contribuiti soprattutto di carattere culturale. Si occupa di tradizioni, con particolare attenzione alla componente religiosa, tramite ricerche originali e personali. Racconta il Cilento attraverso fatti e memorie. È stato ideatore e gestore del blog cilentoitalia e dal 2019 di lineacilento.it. Appassionato di gastronomia realizza volentieri anche articoli di cucina. Per contatti: info@lineacilento.it

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